Sorgerà all’Eur la “Casa di Vetro” di Renzo Piano

È stato approvato dal Comune il progetto di realizzazione della “Casa di Vetro” di Renzo Piano, un gioiello dell’architettura contemporanea che ospiterà residenze prestigiose, negozi e uffici per la riqualificazione della zona adiacente il laghetto dell’Eur.

La struttura, frutto di un’audace ideazione dell’architetto genovese, sorgerà nella zona attualmente occupata dalle Torri dell’Eur che ospitavano il Ministero delle Finanze accanto alla “Nuvola” di Fuksas , il nuovo centro congressi in costruzione. Anche Roma avrà dunque la sua “Aurora Place” di Sydney, una moderna struttura architettonica ecocompatibile, riscaldata esclusivamente con pannelli solari e con pareti di cristallo che la sera si illumineranno donando a tutto l’edificio uno spettacolare gioco di luci. Il complesso a forma di C, con il lato aperto verso il laghetto dell’Eur, ospiterà all’interno un meraviglioso giardino d’inverno con una preziosa serra e un parco botanico con alberi piante e fiori di ogni specie. Al di sopra dell’edificio alcuni pannelli a specchio ruoteranno con il sole e rifletteranno la sua luce all’interno.

Il progetto, già in cantiere da tempo, rientra in un contesto di ammodernamento di quest’area che prevederà nel prossimo futuro la riorganizzazione e la rivalutazione del sistema museale dell’Eur e l’interramento della Via Cristoforo Colomboper la realizzazione di una nuova piazza.

Casa di Vetro

L’intervista

Renzo Piano

di Lilli Garrone
dal Corriere della sera del 23.02.06

  • Allora niente più “Torri dell’Eur”? 
    «No, non saranno più torri, verranno demolite. Quel complesso non era nemmeno male. Ma il vero problema è che quegli edifici costituivano una cittadella impenetrabile, mentre nel mutare della città il nuovo complesso deve diventare un sistema aperto e trasparente. Non lontano, infatti, sarà realizzato il centro congressi di Massimiliano Fuksas, e quindi si è voluto pensare e creare un insieme più armonico».
  • E il suo progetto, al contrario, com’è? 
    «È un complesso residenziale con servizi, in sintonia con l’ambiente. Sarà come una scatola magica. Verrà realizzato un grande giardino aperto al publico, che insisterà su terreno vero, con alberi, piante e fiori. Perché adesso si costruiscono spesso i giardini sopra le piastre dei parcheggi, dove per forza di cose il verde cresce stentatamente».
  • Si è parlato anche di una grande serra. 
    «Il giardino è aperto, quindi ci pioverà. Ma la serra botanica è prevista nel complesso, e anche questa parte potrebbe essere aperta alla città. Ne ho parlato con il sindaco Walter Veltroni a metà ottobre quando gli abbiamo presentato il progetto: la serra potrebbe essere gestita dall’Orto botanico di Roma, e costituire un altro punto di attrazione. L’Eur è un quartiere verde, con una natura addomesticata abbastanza straordinaria. Il nuovo complesso arricchirà tutto questo».
  • Quale sarà la principale caratteristica degli edifici? 
    «Sarà una struttura più bassa delle Torri attuali, di circa trenta metri di altezza, alta quindi quanto la Nuvola di Massimiliano Fuksas. Un edificio estremamente trasparente, con le facciate di vetro, che avrà la forma di una “C”, di 150 metri per 100, aperta nel lato verso sud, completato dalla serra. Per questo anche se il lato sud non è chiuso, non ci sarà troppo vento».
  • Appartamenti o uffici? 
    «Sarà un complesso con funzione soprattutto residenziale, nato per continuare a far vivere e fecondare questa parte di città. È questa la vera scommessa. Vi saranno circa 400 appartamenti, dove potranno vivere più o meno 1200 persone. Il che significa almeno 200 o 300 bambini. Così, invece di una cittadella chiusa com’erano le Torri, deve diventare un polo palpitante di vita».
  • E i servizi, i negozi? 
    «Vi sarà una piccola quota commerciale, ma sarà un’attività di confine, soprattutto per le necessità delle famiglie che vi abitano. Ma niente centri commerciali, perché l’idea di fondo è quella di interagire con i servizi già presenti nel quartiere».
  • È previsto anche un albergo? 
    «No. Ma ci sarà una quota di abitazioni di confine, tipo residence. Sempre perché l’ipotesi iniziale che ha ispirato questo progetto, diciamo la “filosofia”, è quella di una città viva e abitata, non una città solo di uffici che alle cinque di sera viene abbandonata».
  • Quali sono le principali caratteristiche architettoniche? 
    «Sarà un edificio assolutamente ecologico. Perfino i tetti saranno un giardino, e saranno verdi perché saranno coperti da un prato. Inoltre tutta la costruzione avrà una “controfodera” esterna di vetro, in modo da creare in tutte le abitazioni, e anche negli uffici, come dei giardini d’inverno. È questo un sistema per creare anche un equilibrio termico maggiore».
  • Quindi delle vere abitazioni ecologiche? 
    «Assolutamente sì. E verranno utilizzati tutti i sistemi di risparmio energetico più innovativi, per rendere il complesso eco-compatibile ed eco-sostenibile. Utilizzeremo i pannelli solari e i pannelli fotovoltaici. Il riscaldamento sarà con pompe di calore, un sistema ad acqua invece che ad aria, che permette un minor consumo di energia elettrica. E naturalmente nelle abitazioni potrà entrare tanta luce e tanto sole».
Casa di Vetro