Lupa Capitolina

I sette Re di Roma

La tradizione vuole che a Roma, fino al 509 a.C., regnarono sette re. Il numero risulta essere esiguo visto che si devono coprire 244 anni di periodo monarchico, quindi, ogni re avrebbe dovuto governare 35 anni in media e considerando le morti violente e la figura di Romolo più leggendaria che reale, probabilmente si ricordano solo i re più importanti.

Tornando alla tradizione i 7 Re di Roma vengono così a susseguirsi cronologicamente:

753-716 a.C.Romolo
716 a.C.Interregno
715-673 a.C.Numa Pompilio
673-642 a.C.Tullo Ostilio
641-617 a.C.Anco Marzio
616-579 a.C.Tarquinio Prisco
578-535 a.C.Servio Tullio
534-509 a.C.Tarquinio il Superbo
509 a.C.Instaurazione della Repubblica

I primi quattro re erano di origine latino-sabina, gli ultimi tre di origine etrusca. Ad ogni re vennero attribuite importanti iniziative sociali, religiose, militari, politiche e la realizzazione di grandi opere pubbliche:

  1. Romolo: instaurò le prime istituzioni sociali, politiche e militari di Roma, fu l’autore del ratto delle Sabine per popolare la città;
  2. Numa Pompilio: introdusse le cerimonie religiose, costruì il tempio di Giano e creò i primi collegi sacerdotali (pontefici, àuguri, arùspici, vestali); attuò la riforma del calendario con l’anno solare di 12 mesi e 365 giorni; occupò il Gianicolo, fortezza avanzata degli Etruschi nel basso Lazio;
  3. Tullo Ostilio: conquistò Albalonga; trasferì la popolazione a Roma dopo la vittoria dei tre fratelli romani, gli Orazi, contro i tre fratelli albani, Curiazi; intraprese guerre con tutti i popoli confinanti e fu autore dello sviluppo edilizio di Roma;
  4. Anco Marzio: conquistò il litorale di Ostia, così che Roma avesse uno sbocco sul Tirreno intraprendendo i primi contatti commerciali via mare con gli stessi Etruschi, Greci e Cartaginesi; costuì il ponte Sublicio di legno e cordame, il primo sul fiume Tevere, e le prime mua di cinta;
  5. Tarquinio Prisco: primo re di origine etrusca, la costruì il Circo Massimo, il tempio di Giove Capitolino e la Cloaca Massima, con cui furono scaricate nel Tevere le acque stagnati della vallata tra il Palatino e il Campidoglio, in cui sorse il Foro Boario, il centro commerciale di Roma; Tarquinio Prisco avrebbe anche raddoppiato il numero dei senatori, porandolo da 100 a 200, con l’immissione dei conscripti, che a differenza dei menbri per diritto di famiglia (patres), venivano scelti in base ai meriti personali;
  6. Servio Tullio: consolidò la potenza romana nel basso Lazio; diffuse i culti familiari dei lari e dei penati, per cementare il sentimento comunitario e nazionale; costruì una nuova cerchia di mura, le cosidette Mura Serviane; emanò una nuova costituzione basata non più come quella romulea su criteri gentilizi bensì sul censo dei cittadini, distinguendo quelli che erano in grado di armarsi a proprie spese da quelli che invece non avevano un reddito sufficiente per procurarsi le armi; Portò a 300 i membri del senato introducendo 100 patrizi;
  7. Tarquinio il Superbo: istituì un regime tirannico caratterizzato dalla sospensione di ogni garanzia costituzionale, da crudeltà e arbitri, da requisizioni e lavori forzati.

Sicuramente molto di quello che riguarda i primi quattro re è frutto di fantasia: i Romani, infatti, fecero di ogni re il simbolo di una determinata virtù, inoltre deformarono quelle antiche vicende per orgoglio patriottico e per dimostrare di essere i protagonisti della storia interna e internazionale. Maggiore fondamento storico sembrano avere le vicende legate agli altri tre re, infatti, è certo che nel VII e nel VI secolo la potenza etrusca, nel pieno del suo vigore, esercitò la sua influenza anche a Roma, dove appunto il governo della città era probabilmente affidato a principi o personaggi politici favorevoli agli Etruschi o etruschi essi stessi.